Danke, Sabina, für die herrlichen Tipps!

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Come affrontare (ed evitare) le domande scomode dei parenti a Natale

„Quando ti sposi?“, „Quando fai un figlio?“, „Ma quand’è che ti sistemi?“. Il repertorio è molto ampio, ma abbiamo studiato una serie di risposte e di tattiche che vi svincoleranno dalle domande fastidiose e imbarazzanti dei parenti

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

È arrivato il momento dell’anno che tutti, o quasi, attendiamo sempre con gioia, e a volte anche con un po’ di ansia. Perché lo sappiamo che le riunioni di famiglia sanno trasformarsi nei ricordi più belli e indelebili di sempre, se ci va bene, ma sappiamo anche che basta poco affinché diventino un vero e proprio incubo a occhi aperti.

E questo succede soprattutto quando, come nelle peggiori pellicole di Natale, i parenti assomigliano più a serpenti che a persone con le quali condividiamo il DNA, il quale unico scopo è quello di metterci in difficoltà con un terzo grado che farebbe invidia ai migliori film polizieschi.

“Quando ti sposi?”“Quando fai un figlio?“, “Ma quand’è che ti sistemi?”Il repertorio è davvero ampio e più si va in profondità più rischiamo di ritrovarci al centro di uno dei momenti più imbarazzanti di sempre. Per non parlare poi di tutte le fatiche che abbiamo sostenuto in questi anni per svincolarci da tutte quelle aspettative riposte in noi dalla società, le stesse che abbiamo ripudiato per raggiungere l’indipendenza e l’emancipazione, e che durante la cena di Natale, puntualmente, vengono vanificate.

Perché il momento, quello delle domande scomode da parte dei parenti ai pranzi e alle cene di Natale, arriva per tutti. E quando succede non possiamo più sottrarci.

Natale con i parenti serpenti

A meno che non abbiate deciso di ritirarvi in una caverna come il Grinch, o di partire per inseguire il sole caldo dei tropici, anche quest’anno, abbigliati col maglione di Natale regalatovi lo scorso anno, vi toccherà trascorrere e condividere il Natale con la famiglia. E va anche bene in realtà, soprattutto per chi vive lontano dai propri genitori e attende il periodo delle feste per ritornare a casa, per scoprire quanto può essere bello trascorrere del tempo tra gli abbracci e le premure di mamma e papà.

Il vero problema sorge quando, insieme alla famiglia più stretta, vengono invitati anche gli altri parenti. Chi lo ha fatto e perché è opinabile, ma la certezza è che loro sono lì per un unico motivo: farsi i fatti nostri.

Del resto sono le stesse persone, zie e cugine di diverso grado, che durante l’anno ci hanno spiato sui social network chiedendosi come mai avessimo viaggiato da sole, perché nelle nostre foto non compariva mai un uomo e come mai non siamo ancora diventate mamme dato che l’orologio biologico continua a scorrere a suon di tic tac. E meno male che abbiamo scelto di non accettare le loro richieste di amicizie su Facebook! Almeno abbiamo potuto evitare commenti scomodi in mondovisione.

Ora però no, non possiamo più farlo. Perché sembra che proprio che l’unico scopo di alcuni familiari sia questo, venire alla cena della Vigilia o al pranzo di Natale per tempestarci di quesiti o peggio elargire consigli non richiesti. Insomma, quella delle domande imbarazzanti sembra proprio una tradizione alla quale i parenti non riescono a rinunciare. E chi siamo noi per sottrarci a tutto questo?

Come affrontare ed evitare le domande scomode a Natale

Dimentichiamoci la discrezione, e a volte anche la simpatia e il tatto, e armiamoci di pazienza: ce ne servirà tanta per uscire indenni da questo Natale. Per preparare al meglio la sopravvivenza di tutte abbiamo creato un elenco delle domande più scomode dei parenti, con tanto di risposte e qualche tattica infallibile per evitarle una volta e per tutte.

  1. E il fidanzatino? Questa è una delle domande più diffuse tra i parenti, e proviene di solito tra le zie che si ritrovano allo stesso tavolo delle nipoti under 30 che ancora non si sono sposate. “Non frequento minorenni”“No grazie” e “Il mio principe azzurro è caduto dal cavallo e si è rotto il femore” sono tra le risposte più quotate. Se l’interlocutore è particolarmente tech provate con “Chiedilo ad Alexa”. In alternativa potete sempre salutare con un sorriso e sedervi dall’altro capo del tavolo. A Natale tutto è concesso.
  2. Ma come mai non riesci a trovare nessuno? “Perché nessuno ha avuto il coraggio di sopportarmi come hanno fatto con te!”. Questa risposta è un po’ forte, lo riconosciamo. Ma a mali estremi…
  3. Sei venuta da sola al pranzo di Natale? Questa è una domanda alla quale, tutte le single, sono sottoposte ogni anno e tutti gli anni. Stupite la zia di turno con una risposta filantropica: “No, ho deciso di portare con me il clochard che vive in piazza. Arriva fra poco. Va bene se siede tra noi?”.
  4. Perché non fai figli? Non lo sai che l’orologio biologico scorre per tutti? Per rispondere a questa domanda, una delle più scomode e fastidiose di sempre, il consiglio è quello di prenderla con filosofia, in tutti i sensi: “Ma come non lo sai? Secondo la filosofa e sociologa tedesca Verena Eleonora Brunschweiger, l’unico modo che abbiamo per salvare il Pianeta è non fare figli. Non voglio essere egoista: voglio salvarvi tutti!!!”.
  5. Mia figlia è diventata manager dell’azienda in cui lavora. Tu sei ancora una semplice dipendente? In questo caso varrebbe la regola del “Un bel tacer non fu mai scritto”, ma sappiamo bene che con i parenti serpenti potrebbe non funzionare. La risposta giusta? “Io purtroppo non ho avuto le giuste raccomandazioni”.
  6. Secondo me ti dedichi troppo al lavoro, per questo non trovi nessuno. Senza perdersi in lunghi convenevoli che rischierebbero di generare insoddisfazione da ambo le parti, consigliamo una risposta breve e concisa, che può essere utilizzata in maniera versatile anche per rispondere ad altre domande sui generis: “Secondo me zio ti tradisce!”.
  7. Quando ti sistemi? Questa domanda è un po’ come il prezzemolo: c’è sempre, e svincolarvi da essa è davvero difficile. Che si tratti di lavoro, di sentimenti o di scelte di vita, ci sarà sempre qualche parente che guardandovi negli occhi pronuncerà questa domanda. Il consiglio? Rispondere con un altro evergreen: “E tu che fai a Capodanno?”. Un po’ fuorviante, è vero, ma funziona. Provare per credere.

Se le domande continuano a farsi insistenti e sempre più scomode, ora dopo ora, avete un ultimo modo per svincolarvi da queste. Preparate una playlist con i più grandi successi natalizi e attivatela a ogni domanda, iniziando a ballare e coinvolgendo gli altri commensali. Del resto è Natale, chi oserebbe mai interrompere i festeggiamenti? In bocca al lupo a tutte!